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Il fondatore di NSWAS
Bruno Hussar, 1911- 1996
lunedì 25 ottobre 2004

Fr. Bruno Hussar, morto l’8 febbraio 1996, é stato il primo uomo a sognare la fondazione della comunitá di NEVE SHALOM – un’Oasi di Pace – un nome che deriva dalla citazione biblica del libro di Isaiah (32:18) “Il mio popolo abiterá in un’Oasi di Pace”. L’idea originale gli venne negli anni ’60 ma la sua realizzazione si praticó lentamente fino al 1970, quando si stabilí su una sterile collina concessagli in affitto dal vicino monastero di Latrun. Seguirono molti anni di duro lavoro in condizioni inospitali e difficili. Fr Bruno credette che il suo sogno fosse finalmente realizzato quando sposó le prime coppie e inizarono a costruire le prime case sulla collina. Le seguenti citazioni dalla sua autobiografia, “When the cloud lifted”, parlano circa questi primi anni.
“Noi abbiamo in mente un piccolo villaggio composto da abitanti provenienti da differenti comunitá del paese. Ebrei, Cristiani e Mussulmani vivranno insieme qui in pace, ognuno fedele al suo vicino e alle sue tradizioni, rispettando quelle dell’altro. Ognuno puó trovare in questa diversitá una risorsa per un arricchimento personale.
Lo scopo del villaggio: essere un ambiente per la nascita di una scuola per la pace. Per anni ci sono state accademie in vari paesi, dove é stata insegnata l’arte della Guerra. Ispirati dalle profetiche parole: “la nazione non leverá la spada contro una nazione, né l’uno né l’altro imparerá la Guerra”, volevamo fondare una scuola per la pace, per la pace come arte. Ció non accade spontaneamnete, deve essere imparato.
La gente voleva venire qui da tutto il paese per incontrare coloro dai quali erano estraniati, con la volontá di rompere le barriere della paura, la diffidenza, l’ignoranza, gli equivoci, preconcetti – tutti i pensieri che ci separano – e costruire insieme un “ponte di fiducia”, rispetto, reciproca comprensione, e, se possible, amicizia. Questi obiettivi vogliono essere raggiunti con l’aiuto dei corsi, seminari, gruppi tecnici di psicologi, condividendo il lavoro fisico e serate ricreative.”